Sorveglianza di massa, privacy e libertà di espressione

Si è svolto nei giorni scorsi a Roma, nella sede dell’Autorità garante per la privacy, un incontro tra Antonello Soro, Presidente dell’Autorità, e Frank La Rue, relatore speciale delle Nazioni Unite per la promozione e la tutela della libertà di espressione. L’incontro è preliminare alla visita ufficiale che lo stesso La Rue compirà a novembre in Italia in vista del prossimo rapporto che l’inviato dell’Onu dovrà stilare. Al centro dei colloqui il rapporto tra privacy e libertà di informazione e le preoccupazioni per la proliferazione della nuove forme di sorveglianza di massa, attraverso Internet e i sistemi di telecomunicazioni, venute alla luce dopo il caso “Datagate”. Il presidente Soro ha manifestato all’inviato dell’Onu la necessità di far crescere una autentica cultura della protezione dei dati nel mondo digitale. Occorre, ha sottolineato Soro, opporsi fermamente alla raccolta indiscriminata ed abnorme di dati di milioni di cittadini, portato avanti dalle autorità Usa e da alcuni Paesi europei. E questo anche per evitare che monitoraggi così invasivi ed arbitrari possano minare la fiducia nella rete. Frank La Rue ha puntato la sua riflessione sul dovere degli Stati di garantire la sicurezza dei cittadini operando entro i confini della democrazia, perché “senza privacy non si può avere democrazia”. Privacy e libertà di informazione, ha evidenziato l’inviato dell’Onu, sono strettamente connesse e interdipendenti. Senza leggi adeguate e regole che assicurino confidenzialità nelle comunicazioni, giornalisti, difensori dei diritti umani, semplici cittadini rischiano di vedere compromessi irrimediabilmente i loro diritti fondamentali.

(da Newsletter del Garante della Protezione dei dati personali n. 378 del 17.09.2013)