Nft: emessa ordinanza cautelare contro OpenSea

Con pronuncia del 21.10.2022, il Tribunale Commerciale di Barcellona ha emesso un provvedimento cautelare nei confronti di OpenSea, ordinando che gli NFT contestati fossero affidati alla custodia del Tribunale attraverso il loro trasferimento in un wallet virtuale appositamente creato.

 Il Caso

Nel marzo del 2022 la catena di abbigliamento Mango annuncia il proprio ingresso nel metaverso, comunicando che avrebbe esposto in un museo virtuale di Decentraland la rivisitazione di alcune opere fisiche di artisti spagnoli, tra cui “Oiseau volant vers le soleil” e “Tète et Oiseau” di D. Alfredo , “Ulls i Creu” e “Esgrafiats” di D. Agustín e “Dilatation” di D. Alejo. Le stesse opere sarebbero poi state caricate sul marketplace Opensea.

Trattandosi di opere ancora protette dal diritto d’autore, VEGAP (società spagnola di gestione collettiva dei diritti d’autore) ha avviato un procedimento cautelare contro Mango, sostenendo che la digitalizzazione delle opere e la loro conversione in NFT violasse i diritti patrimoniali e morali degli autori.

Nell’ambito del procedimento, Mango si è difesa negando ogni illecito e affermando, tra l’altro, di possedere gli originali fisici delle opere. Quindi, secondo la società, la digitalizzazione delle opere fisiche non avrebbe richiesto nessuna autorizzazione da parte degli autori e, soprattutto, non gli avrebbe arrecato nessun danno.

La decisione del Tribunale

La controversia è incentrata sulla determinazione della portata dei diritti di Mango, quale proprietario dei dipinti originali. In particolare, al Tribunale viene chiesto di chiarire se la trasformazione di un’opera d’arte in un NFT comporti una modifica dell’opera lesiva dei diritti dell’autore o se, al contrario, la proprietà di un’opera fisica sia sufficiente a legittimare la trasformazione in NFT.

Trattandosi di un procedimento cautelare, il Tribunale spagnolo ha potuto svolgere soltanto una valutazione sommaria della questione, che dovrà poi essere affrontata nel corso di un giudizio ordinario. E proprio per evitare che i tempi di svolgimento del giudizio ordinario pregiudicassero la tutela richiesta da VEGAP, il Tribunale ha ritenuto sussistenti i presupposti per la concessione della misura cautelare richiesta.

Infatti, il Tribunale ha affermato che la sola rimozione volontaria degli NFT dalla piattaforma di OpenSea non offrirebbe garanzie sufficienti a impedire che le opere siano comunque conservate sulla piattaforma stessa. Inoltre, il giudice ha affermato che la proprietà dell’opera fisica originale non consente di affermare con certezza anche la titolarità esclusiva del diritto di digitalizzare l’opera e trasformarla in NFT.

Pertanto, nell’attesa che sulla questione si pronunci il giudice del merito, il Tribunale ha ordinato a OpenSea di depositare degli NFT contestati presso il Tribunale, attraverso il trasferimento degli NFT in un wallet appositamente creato e che dovrà restare affidato alla custodia dell’autorità giudiziaria fino all’emanazione della sentenza definitiva.

 

Ilaria Feriti