Lo scorso 30 Gennaio 2020 la Commissione Europea ha inflitto una multa da oltre 14 milioni di Euro a diverse società appartenenti allo stesso gruppo per aver posto limiti nella vendita con licenza di prodotti relativi a film di successo all’interno dello spazio economico europeo.
Nel Giugno 2017 la Commissione ha avviato un’indagine su determinate pratiche di distribuzione e licenza al fine di valutare se le strategie adottate impedissero illegalmente ai commercianti di vendere liberamente all’interno del mercato unico dell’Unione Europea i prodotti di cui acquistavano la licenza.
Al termine dell’indagine la Commissione ha stabilito che gli accordi di licenza non esclusivi di una di queste società violavano le regole europee ed in particolare l’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), che vieta gli accordi tra società tesi ad impedire, limitare o distorcere la concorrenza nel mercato unico dell’UE.
Detta società aveva infatti applicato per oltre sei anni alcune misure dirette a limitare le vendite al di fuori di determinati territori inserendo all’interno dei contratti apposite clausole che le impedivano limitando le lingue utilizzate sui prodotti.
La stessa società aveva ulteriormente limitato le vendite attraverso l’individuazione di clienti o gruppi di clienti “assegnati”, imponendo a tutti coloro che avessero concluso vendite con clienti non assegnati l’obbligo di versare alla società i ricavi di tali vendite.
Ulteriori limitazioni erano state ravvisate nella vendita online, attraverso clausole che consentivano la vendita sui soli siti web di specifici rivenditori o che vietavano del tutto la vendita diretta online.
I licenziatari erano poi obbligati a trasferire queste restrizioni di vendita ai propri clienti.
A ciò si aggiunga tutta una serie di misure indirette volte a incoraggiare il rispetto delle restrizioni di cui sopra, come il mancato rinnovo dei contratti se i licenziatari non avessero rispettato le restrizioni di vendita.
La società indagata ha fin da subito collaborato attivamente con la Commissione Europea riconoscendo l’infrazione e fornendo prove supplementari. Questa cooperazione ha comportato una riduzione dell’ammenda del 30%, che è stata quindi definita in 14,3 milioni di euro.
Nel quantificare l’ammontare della multa la Commissione ha tenuto conto altresì del valore delle vendite coinvolte, della gravità e durata dell’infrazione.
La casa cinematografica non è stata l’unica a subire una tale sanzione per questi motivi.
Stessa sorte è toccata ad un’industria leader nella produzione e vendita di abbigliamento sportivo, multata nel Marzo 2019 per oltre 12 milioni di Euro, e a una società giapponese multata per 6,2 milioni di euro a causa delle limitazioni imposte nelle vendite transfrontaliere di prodotti recanti le immagini di personaggi di fumetti.