Oggi 29 Gennaio 2019 è la giornata europea per la protezione dei dati personali istituita dal Consiglio d’Europa con il sostegno della Commissione europea e di tutte le Autorità europee per la privacy nel 2007.
L’occasione consente di fare il punto sulle ultime novità dopo l’entrata in vigore del Regolamento Europeo 2016/679.
La prima notizia riguarda è che dal 25 Maggio 2018 i reclami presentati alle Autorità per la protezione dei dati personali sono stati circa 95.000, un numero di tutto rilievo.
La maggior parte dei reclami riguardano soprattutto attività di telemarketing, mail promozionali e videosorveglianza.
Questo dato dimostra che i cittadini europei sono maggiormente consapevoli dell’importanza dei propri dati personali e questo obbliga le imprese a prestare maggiore attenzione nel trattamento dei dati personali.
A dimostrazione di ciò si ricorda la seconda notizia, quella della sanzione inflitta 50 milioni di euro inflitta a Google per non aver osservato i principi della normativa comunitaria in relazione agli obblighi informativi ed al consenso per la pubblicità personalizzata. La multa è stata comminata dall’Autorità francese dopo aver esaminato due reclami presentati da due organizzazioni dei consumatori subito dopo l’entrata in vigore del GDPR.
Terza ed ultima novità riguarda la decisione di adeguatezza relativa al Giappone.
Le trattative per arrivare all’adozione della decisione sono iniziate nello scorso Settembre ed hanno visto la partecipazione del Comitato Europeo per la Protezione dei dati nonché i rappresentati dei singoli stati membri riuniti in un apposito comitato. Sono state definite le norme integrative che andranno a colmare il divario tra i due sistemi con particolare riguardo al trattamento delle categorie particolari di dati personali, all’esercizio dei diritti degli interessati e le condizioni per le quali i dati dei cittadini europei possono essere trasferiti dal Giappone ad un altro paese terzo.
L’adozione di tale decisione rientra nella finalità di ampliare e agevolare la libera circolazione dei dati al fine di sostenere gli scambi commerciali, pur mantenendo un elevato livello di protezione per i dati personali dei cittadini europei.
Il vero risultato è che l’entrata in vigore del Regolamento ha cambiato l’atteggiamento di tutti verso la privacy, diventato più critico e consapevole ma ha anche alzato l’ attenzione da parte dei Paesi terzi con conseguenza positive per i flussi commerciali e benefici per i cittadini europei.