Chiunque governerà il nostro paese dovrà fare molto di più di quanto si sia mai fatto per valorizzare la creatività e l’innovazione. L’Italia ha un grande patrimonio tecnologico che, soprattutto a livello di piccole e medie imprese, non viene sfruttato come potrebbe e meriterebbe. I dati pubblicati dall’Ufficio Europeo Brevetti parlano chiaro: mentre la tendenza generale è verso un aumento dei brevetti depositati, l’Italia arranca e registra un drastico calo. Nonostante la crisi complessivamente si investe di più sulle invenzioni tanto che il numero di domande depositate in Europa nel 2012 è aumentato di circa il 6% rispetto al 2011. Il record dei depositi spetta però agli stati extraeuropei. In testa alla classifica ci sono gli Stati Uniti che detengono ben il 24,7% delle domande depositate, seguiti dal Giappone con il 19,9%, dalla Germania con il 13,4%, dalla Cina con il 7,3% e dalla Corea con il 5,5%. Tra questi la Cina ha registrato un aumento dei depositi in Europa dell’11,3% mentre per la Corea l’aumento è stato del 7,7%. Sono cifre importanti che lasciano capire che il mercato europeo è sempre più interessante per le imprese straniere che sono disposte ad investire per difendere la loro tecnologia. Tra gli stati Europei solo la Germania conferma la sua forza ponendosi al terzo posto con un incremento nel numero di depositi del 3,4%, seguita da Francia al sesto, Gran Bretagna all’ottavo, Olanda al nono ed Italia al decimo. Purtroppo tra gli stati della top ten l’Italia è l’unica a registrare un considerevole calo nel numero dei depositi (-4%) nonostante le politiche di sostegno all’innovazione degli ultimi tempi che, evidentemente, non sono sufficienti.
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