La mediazione per le liti su proprietà intellettuale: nuovo accordo Camera Arbitrale di Milano e WIPO  

Aspettando la decisione ufficiale sulla sede futura del Tribunale Unificato dei Brevetti, per cui la città di Milano è candidata (ne abbiamo parlato in questo articolo), la Camera Arbitrale di Milano (CAM) ha recentemente stretto un accordo di collaborazione con il Centro di Arbitrato e Mediazione WIPO (World Intellectual Property Organization Arbitration and Mediation Center), al fine di sostenere la mediazione per la risoluzione di controversie internazionali in materia di proprietà intellettuale e tecnologia.

L’accordo prevede innanzitutto una gestione congiunta di CAM e WIPO delle procedure di mediazione per controversie in materia di IP e tecnologia in cui una delle parti della lite non è italiana.

Le procedure di mediazione WIPO-CAM si basano sul regolamento WIPO il quale è applicabile a tutte le controversie di carattere commerciale e contiene alcune disposizioni adeguate alle esigenze delle controversie in ambito di proprietà intellettuale e tecnologia, per esempio in tema di riservatezza dei procedimenti.

Nell’accordo di collaborazione viene inoltre offerto un modello di clausola standard di mediazione da utilizzare nei propri contratti e un modello di accordo, da usare in mancanza di una clausola contrattuale di mediazione CAM-WIPO. Oltre a questo le due istituzioni hanno redatto una lista di mediatori specializzati nella gestione di liti in materia di tecnologia e IP.

La Camera Arbitrale di Milano e il Centro Arbitrato WIPO si impegnano quindi a promuovere l’utilizzo della mediazione come strumento di risoluzione in ambiti ancora legati al tribunale.

La mediazione è una delle procedure di risoluzione alternative, chiamate ADR (Alternative Dispute Resolution), e si configura come uno strumento che consente di avere una veloce soluzione delle controversie, senza ricorrere al giudice. Attraverso la mediazione è possibile avere un maggior controllo sulla procedura dal punto di costi e di tempistiche e permette di mantenere la lite riservata, un aspetto molto importante specialmente in tema di proprietà intellettuale.

In base ai dati forniti da CAM, la mediazione in campo di IP e tecnologia viene utilizzata soprattutto per contratti di trasferimento tecnologico, di ricerca e sviluppo dei brevetti; per contratti di licenza per estensione della licenza oppure pagamento delle royalties, per la tutela, violazione, coesistenza e confondibilità dei marchi e per liti in merito al diritto d’autore.

Dai dati forniti da WIPO inoltre si osserva che gli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie quali mediazione, arbitrato ed expert determination in campo IP e tecnologia sono stati utilizzati dal 2015 al 2020 per la gestione di 272 casi e che attraverso la mediazione le parti arrivano a un accordo nel 70% dei casi.

Stefano Azzali, Direttore Generale della Camera Arbitrale di Milano ha dichiarato: “Gli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, nell’ambito della tutela della proprietà intellettuale sono ad oggi ancora poco conosciuti e quindi poco diffusi, ma quando vengono utilizzati dagli avvocati e dalle parti i risultati sono positivi”.

Lo stesso pensiero e impegno viene condiviso anche da Ignacio de Castro, Direttore della Divisione delle controversie relative alla proprietà intellettuale e relazioni esterne, Centro di Arbitrato e Mediazione di WIPO: “Il Centro di Arbitrato e Mediazione di WIPO è lieto di collaborare con CAM, la più importante istituzione di mediazione e arbitrato in campo internazionale in Italia. Tramite questa partnership, speriamo di contribuire a promuovere l‘uso della mediazione nel contesto di controversie cross-border nelle aree di PI e tecnologia. L’obiettivo comune è di lavorare insieme a CAM per assistere al meglio imprese e parti nel risolvere le loro controversie tramite alternative più efficaci rispetto al contenzioso tradizionale”.