Abbiamo già parlato della legge 58/2006 che ha ratificato, con ben otto anni di ritardo, la direttiva 98/44/UE. Ad essere precisi è intervenuto prima il decreto Legge 10 gennaio 2006, n. 3 e poi la legge di conversione del 22 febbraio 2006, n. 78.
La legge si pone come una sorta di legge quadro che lascia aperti molti problemi, ma che di fatto introduce la brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche ed in particolare:
- del materiale biologico, anche se preesistente allo stato naturale;
- di un procedimento tecnico relativo al modo in cui si ottiene o si impiega un materiale biologico;
- di qualsiasi applicazione nuova di un materiale biologico o procedimento brevettato;
- di un’invenzione relativa ad un elemento isolato dal corpo umano o prodotto con un procedimento tecnico, purché sia espressamente indicata e
- di un’invenzione riguardante piante o animali che siano espressione di un gene ma non di un intero menoma.
A differenza della direttiva che esclude la brevettabilità degli embrioni umani solo a scopo industriale o commerciale, la legge italiana esclude la loro brevettabilità in modo assoluto.
Cerchiamo però di capire che cosa si intenda per invenzioni “biotecnologiche” ed in che modo possono essere utilizzate. Secondo la definizione data dalla Convenzione sulla Diversità Biologica, la biotecnologia è “l’ap plicazione tecnologica che si serve dei sistemi biologici, degli organismi viventi o di derivati di questi per produrre o modificare prodotti o processi per un fine specifico”. La biotecnologia può essere utilizzata a diversi fini.
Un primo settore applicativo è quello relativo allo sviluppo di farmaci o altri procedimenti medici; un secondo settore è quello relativo al settore industriale, finalizzato alla produzione di sostanze chimiche; altro settore è quello agricolo, ad esempio al fine di creare organismi che possano sopravvivere in particolari condizioni climatiche o che non siano aggredibili dai parassiti; infine, altro settore è quello della bioinformatica che usa metodi informatici per risolvere problemi biologici.
Le invenzioni biotecnologiche stanno rivestendo un’importanza sempre più crescente ed occupano, dal punto di vista degli investimenti, il primo posto tra tutte le invenzioni.