Un giudice di New York ha ordinato a Twitter di fornire tutti i messaggi inseriti dall’account di Malcolm Harris, attivista i Occupy Wall Street, insieme ad altri dati ad esso riferibili. La ragione sarebbe dovuta alla necessità di indagare su questa persona coinvolta in un fatto accaduto durante una manifestazione di qualche mese fa.
Secondo il giudice i messaggi postati su twitter non sono da considerarsi protetti come la posta in quanto sono pubblici e come tali non soggetti alla tutela legale della corrispondenza. Malcom Harris inizialmente ha provato a difendersi da solo ma la corte ha affermato che secondo le condizioni d’uso riportate sul sito i messaggi postati su Twitter non sono più di proprietà di chi li ha inseriti bensì di Twitter che non ha perso tempo e si è mossa subito a difesa del suo utente. Al momento ha perso la sua prima mozione ma si prepara a lottare ancora in sede di appello. I legali di Twitter non si lasciano intimidire e sono convinti delle loro ragioni.
«Noi dobbiamo lottare per i nostri utenti» — ha scritto Ben Lee consulente legale di Twitter — «Per questo abbiamo deciso di appellare la decisione che, secondo noi, non tiene in degna considerazione il bilanciamento di interessi tra i diritti degli utenti e la necessità di difendere altri diritti». Secondo Ben Lee fornire indirizzo IP, login e tutti i messaggi inviati e ricevuti dal twitter @destructuremal costituirebbe una grave violazione della privacy e non può essere permesso.