Kodak è una di quelle imprese che hanno legato il loro nome all’innovazione ed alla ricerca. Dispiace sapere che ormai i suoi beni vengono venduti all’asta fallimentare e molto di più dispiace che si perda quel marchio tanto caro ad una generazione di fotoamatori. Il periodo non è dei migliori per Kodak e come se i problemi non fossero già abbastanza recentemente ha subito un duro colpo in quanto si è vista annullare uno dei suoi brevetti più importanti (il n. US6292218) relativo ad una tecnologia che consente di visualizzare l’anteprima dell’immagine da fotografare prima di memorizzarla.
In pratica il brevetto tutelava la preview di un’immagine realizzata secondo un particolare procedimento tecnico oltre una serie di soluzioni accessorie. Sulla base di questo brevetto nel 2010 Kodak aveva promosso un procedimento di contraffazione nei confronti di Apple e RIM accusate di avere utilizzato un sistema del tutto analogo a quello tutelato dalla privativa.
Recentemente il giudice Thomas Pender ha però respinto la domanda di Kodak sostenendo non solo che il brevetto non risulta violato ma, ciò che è peggio, che in realtà è nullo in quanto la tecnica rivendicata è ovvia e come tale non sufficientemente innovativa da meritare la protezione di un brevetto.
La decisione ha colto di sorpresa non solo per il risultato disastroso dopo undici anni dal deposito ma anche perché sulla base di quello stesso brevetto Kodak aveva già vinto oltre 30 cause e stipulato altrettanti contratti di licenza. La società si trova quindi ad avere perso uno dei suoi “assets” più importanti della cui validità era assolutamente certa e che considerava essere uno dei beni da vendere a maggiore prezzo nel corso dell’asta fallimentare. Basti considerare che questo brevetto ha fatto guadagnare a Kodak oltre 3 miliardi di dollari dalle licenze concesse a terzi. Kodak ha dichiarato che ricorrerà in appello ma la battaglia non sarà facile.