Dal 2007 sono in corso trattative internazionali volte ad adottare un accordo commerciale plurilaterale, l’Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA), che detti una disciplina globale per la tutela della proprietà intellettuale.
Recentemente è stato “trafugato” e pubblicato on line un documento statunitense, il Trans-Pacific Partnership Agreement (TPP), contenente le principali disposizioni dettate dai rappresentanti USA nella lotta alla contraffazione, in vista dell’adozione di un trattato globale in materia.
Il TPP, che nelle intenzioni del U.S. Trade Representative doveva rimanere segreto per almeno quattro anni, rappresenta una versione più rigida delle regole che si stanno formalizzando nell’ACTA. Il governo statunitense vi ha infatti riversato tutto ciò che non ha ritenuto soddisfatto con ACTA, con la palese intenzione di estendere a livello globale le forme di tutela sancite dal Digital Millennium Copyright Act (DMCA).
In base alla bozza di accordo, i provider internet dovrebbero oscurare tutti quei siti legati alla violazione del diritto d’autore, semplicemente previa esplicita richiesta dei detentori dei diritti, senza necessità di un ordine dell’autorità competente.
I rappresentanti del governo statunitense hanno, inoltre, previsto sanzioni penali per i gestori ed i responsabili di domini che violano il diritto d’autore.
E’ stata poi proposta un’estensione dei termini di validità del copyright, prevedendo a livello globale un termine minimo non inferiore ai 70 anni successivi alla morte dell’autore.
Dalla lettura del documento si evince, quindi, il totale disinteresse del governo statunitense alle richieste di adozione di una diversa filosofia del diritto d’autore, più aperta alla libera condivisione online dei contenuti.