Il 2012 è stato un anno record per il cyberquatting. Secondo le stime della WIPO sono stati depositati oltre 2800 ricorsi per il recupero di circa 5000 nomi a dominio illecitamente registrati da terzi. La pratica di accaparrarsi nomi a dominio contenenti marchi altri è tutt’altro che in disuso ed i titolari di marchi famosi sono costretti a doverci fare i conti. Per fortuna nella maggior parte dei casi i cybersquatter hanno la peggio e devono trasferire i domini registrati oltre che, nei casi più gravi, risarcire il danno subito dai legittimi titolari.
Una forma particolare di cybersquatting è il typosquatting che consiste nel registrare nomi a dominio non identici a marchi famosi ma contenenti errori di battitura individuati sui più probabili mispelling degli utenti.
A farne le spese è stato anche Facebook che si è accorto della registrazione di nomi come fagebook.com o www.facewbook.com che venivano comunque spesso raggiunti dai malcapitati e distratti digitatori.
Facebook ha quindi promosso un giudizio nei confronti di undici persone accusate di pratica di typosquatting e la vittoria per lui è stata non solo schiacciante ma anche molto remunerativa.
Il giudice ha infatti ordinato il trasferimento a favore del social network di oltre 100 domini condannando i convenuti a pagare un risarcimento danni che complessivamente ha raggiunto i 2,8 milioni di dollari.