Il confine che separa una riproduzione legittima di un’opera iconica di design da uno sfruttamento illecito ai fini promozionali è molto labile.
È necessario distinguere una riproduzione accidentale giustificata dal contesto da un utilizzo intenzionale volto a trarre vantaggio dal prestigio altrui.
Sul tema è recentemente intervenuta un’importante sentenza parigina che ha ribadito e chiarito alcuni aspetti.
Il caso della lampada “Lyre”
La Corte d’Appello di Parigi è stata chiamata a pronunciarsi in merito alla causa promossa da uno scultore-artista visivo francese contro un interior designer svizzero. La vertenza aveva per oggetto la contestazione da parte dell’artista francese per la riproduzione non autorizzata della lampada “Lyre” che il designer aveva minimamente modificato e pubblicato per fini promozionali in due post sui propri account social.
La Corte parigina ha confermato la decisione del giudizio di primo grado, riconoscendo la lampada come opera originale dal notevole pregio estetico e, pertanto, meritevole di tutela ai sensi della legge sul diritto d’autore francese, ritenendo irrilevanti le minime modifiche apportate dal designer ticinese.
La decisione ha inoltre stabilito che l’utilizzo delle immagini della lampada in oggetto costituiva una violazione del diritto di riproduzione dell’autore stesso oltre che una violazione dei suoi diritti morali, in quanto, in nessuno dei due post, il designer svizzero aveva provveduto a menzionare l’artista, autore dell’opera tutelata.
I principi applicati
C’è una vicinanza tra i principi giuridici applicati dalla Corte d’Appello di Parigi e quelli che avrebbero trovato applicazione nel caso in cui il processo fosse stato instaurato dinanzi ad un tribunale italiano.
In particolare, anche secondo la normativa italiana le opere di design iconiche possono godere di tutela autoriale, ai sensi dell’art. 2 della legge su diritto d’autore italiano, se hanno un carattere creativo e un valore artistico. Inoltre, la riproduzione da parte di terzi non autorizzata in contesti promozionali di prodotti o servizi è lecita solo se accidentale e non predominante. Altrimenti, è necessario ottenere il consenso esplicito per l’utilizzo dell’opera da parte dell’autore. Infine, la mancanza di menzione dell’autore può costituire una violazione del diritto morale d’autore.
I risvolti scaturenti da tali violazioni comportano conseguenze legali significative, inclusi il risarcimento dei danni e la pubblicazione della relativa pronuncia.
Elena Bandinelli