Consiglio UE, decisione n. 7506 del 10.03.2011
Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato la proposta di cooperazione rafforzata in materia di brevetto comunitario (n. 5538/2011), già autorizzata dal Parlamento lo scorso 15 febbraio.
Il progetto di cooperazione rafforzata adottato prevede la creazione di un brevetto unitario a livello comunitario, che fornisca la stessa protezione in tutti gli Stati (25) che hanno sottoscritto l’accordo.
Nonostante le critiche di Spagna ed Italia, e la recente decisione delle Corte di Giustizia che ha sancito l’incompatibilità coi Trattati del progetto di tribunale dei brevetti, il Consiglio ha deciso di proseguire l’iter di approvazione di una procedura unitaria in materia di brevetti.
L’attuale sistema europeo di regolazione dei brevetti si basa su quanto stabilito dalla Convenzione sul Brevetto Europeo (CEB) del 1973.
Il brevetto europeo viene rilasciato dall’Ufficio Europeo dei Brevetti (UEB) e si compone di una serie di brevetti nazionali, soggetti ciascuno alla normativa propria degli Stati designati dal titolare.
L’assenza di un titolo valevole in tutto il territorio dell’Unione, e la conseguente mancanza di una forma di tutela unitaria dei brevetti, hanno portato nel 2000 la Commissione a promuovere una consultazione pubblica al fine di redigere una proposta legislativa in materia di brevetto comunitario.
Spagna ed Italia hanno fin da subito manifestato il loro dissenso al progetto di brevetto comunitario presentato, contestando in particolare il regime linguistico del futuro brevetto.
La CEB prevede, infatti, un sistema di traduzioni ufficiali basato su tre lingue (inglese, francese e tedesco).
Le proposte presentate in sede europea, al fine di contenere le spese della procedura, hanno previsto l’adozione dello stesso sistema.
Spagna ed Italia, invece, hanno richiesto l’adozione di un sistema che preveda la traduzione del brevetto comunitario in tutte le lingue ufficiali dell’Unione.
In un ambito come quello dei brevetti, infatti, è estremamente importante la descrizione che viene fatta dell’invenzione che si desidera tutelare. L’adozione di un sistema comunitario che non preveda l’uso di tutte le lingue ufficiali dell’unione aggirerebbe il divieto di discriminazione linguistica sancito dai Trattati.
Appurata l’impossibilità, quantomeno in tempi brevi, di giungere all’approvazione di un progetto condiviso di brevetto comunitario, nel dicembre 2010 una delegazione composta da 25 degli Stati membri ha espresso la volontà di adottare un sistema di cooperazione rafforzata in materia di brevetti comunitari, così come previsto dall’art. 43 del Trattato UE.
Il progetto, che prevede l’adozione di un brevetto unitario per tutti gli Stati sottoscrittori tale da eliminare costi e difficoltà propri del brevetto europeo, è stato approvato dal Parlamento Europeo lo scorso febbraio.
Con la decisione in commento, il Consiglio ha autorizzato l’avvio di tale cooperazione rafforzata tra i 25 Stati promotori, cui potranno comunque aderire anche imprese italiane e spagnole.
Spetta adesso alla Commissione individuarne tempi e modalità di attuazione.
Nel frattempo, Spagna ed Italia hanno reso nota la volontà di sottoporre la questione alla Corte di Giustizia UE.