Il nome a dominio rivendicato da Trump

Con la decisione del 24 novembre 2023, Case D2023-4147, la WIPO – World Intellectual Property Organization – ha rigettato la richiesta di riassegnazione di un nome a dominio pervenuta dalla DTTM Operations LLC, deputata alla gestione dei marchi del gruppo The Trump Organization, al quale fa capo l’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump.

Il nome a dominio oggetto della controversia

Il nome a dominio oggetto della richiesta di riassegnazione era “Mar-A-Lago.com”, registrato da parte di un cittadino della Florida. L’espressione “Mar-A-Lago” è anche il nome della sontuosa tenuta di Palm Beach dell’ex Presidente statunitense Trump, utilizzata sia come residenza privata che come rinomato campo da golf.

In particolare, la DTTM ha rivendicato dinanzi alla WIPO il diritto alla riassegnazione a proprio favore del nome a dominio oggetto di contestazione in virtù dei marchi “THE MAR-A-LAGO CLUB” (depositato in data 11 ottobre 1995 e registrato in data 29 aprile 1997) e “MAR-A-LAGO” (depositato in data 1 maggio 2008 e registrato in data 1 dicembre 2009).

Il titolare del nome a dominio ha replicato alle contestazioni mosse, sostenendo di aver registrato il nome a dominio il 28 marzo 1997 col solo scopo di creare un sito commemorativo dedicato ai suoi tre animali domestici, utilizzando l’unione dei loro nomi: il cane Mar, la papera Alfred e il gatto Lag.

La decisione della WIPO

La WIPO ha effettuato un’analisi approfondita dei requisiti necessari per la riassegnazione del nome a dominio.

In particolare, ha confermato la sussistenza del primo requisito concernente l’identità o la confondibilità tra il nome a dominio contestato e i segni distintivi di titolarità della richiedente. Infatti, in questo caso, il marchio “MAR-A-LAGO” risulta essere interamente incorporato all’interno del nome a dominio oggetto della controversia e la stessa dicitura costituisce un elemento distintivo del marchio “THE MAR-A-LAGO CLUB”.

La WIPO ha accertato altresì la sussistenza del secondo requisito, relativo all’assenza di diritti o interessi legittimi del soggetto registrante rispetto al nome a dominio contestato. Infatti, da un esame accurato, la WIPO ha potuto stabilire che il sito, nato originariamente con finalità commemorative di animali, è stato successivamente modificato nel contenuto, essendo divenuto piuttosto una raccolta di “odi alla terra”.

Infine, la WIPO ha valutato la sussistenza del terzo requisito relativo alla malafede del registrante. Dalla documentazione e dal comportamento dello stesso è stato possibile appurare che la registrazione e l’utilizzo del nome a dominio siano avvenute in buona fede, senza alcuna finalità commerciale o con l’intento di creare confusione con l’attività di The Trump Organization.

Alla luce di quanto sopra, la WIPO ha respinto integralmente la richiesta di riassegnazione del nome a dominio contestato per l’assenza del terzo requisito.

 

Elena Bandinelli